Un film è come un bambino, quando nasce lo devi lasciar correre: Le stanze delle donne è un film documentario ai suoi primi passi. Ora vorremmo che corresse, che uscisse per strada, e con questo blog gli apriamo la porta di casa.

mercoledì 2 marzo 2011

Radio Onda Rossa


GIOVEDì 03 MARZO 2011  dalle ORE 14
RADIO ONDA ROSSA - 87.9 FM
In streaming su www.ondarossa.info (‘ascolta la diretta’)

in diretta  parlo del film.http://www.ondarossa.info/newstrasmissioni/visionari-del-33
All'interno della trasmissione VISIONARI condotta da Federico Raponi. 
Gli interventi  sono dii: 
Andrea Molaioli, regista de Il Gioiellino
Silvia Savorelli, regista del doc Le Stanze delle donne 
Michele Citoni, regista del video-manifesto Da uomo a uomo. Lettera aperta sulla violenza maschile
Francesca Comencini, regista del doc In Fabbrica
Sergio Ponzio del Cineclub Detour, per la programmazione di Marzo
Patrizia Salvatori del Cineclub Alphaville, per la rassegna Il Cinema discreto di Valerio Zurlini


giovedì 9 dicembre 2010

una nuova presentazione: Terni 15 dicembre

Mercoledì 15 dicembbre siamo a Terni alle 17,00. Il Festival si chiama Cinema&Lavoro e si parlerà del film, di lavoro, di donne. Qui trovate la descrizione del programma
festival cinemalavoro

martedì 23 novembre 2010

Grazie a Susanna Camusso.

Dopo la lettura dell'emozianante elenco di Susanna Camusso (segretario generale della CGIL) durante la trasmissione Vieni via con me di Fazio e Saviano, ci siamo permesse di partecipare “a questi pensieri delle donne che lavorano”. Siamo tante, e forse l'elenco non potrà mai essere esaustivo, ma ci premeva far sentire anche la voce di tutte quelle donne che lavorano lontano dagli uffici fabbriche scuole, e che ogni giorno si re-inventano. Anche per quelle che stanno cercando una definizione al loro lavoro, ma anche per chi non ha più la certezza di un lavoro. Con una sottolineatura gialla ci inseriamo nel testo.
Elenco di alcuni pensieri delle donne che lavorano 
(di Susanna Camusso, segretario generale Cgil)

  • Io sono l'invisibile. Durante la notte o all'alba, pulisco il luogo dove lavorerai. 
  • Curo la vita e la morte, mi chiamano badante, sono prigioniera di un permesso di soggiorno
      • Ho firmato un foglio di dimissioni in bianco. Previene la gravidanza
      • Cerco lavoro. Meglio nascondere laurea e master, giuro di non avere specializzazioni
      • Corro a casa, ma la pizza con il mio capo era  necessaria per la carriera
      • Guardo la fabbrica e so che il mio lavoro è andato in Serbia
      • Invento, ricerco. Aspetto un biglietto aereo per l'estero..
      • Curo, accudisco, lavo, stiro e tanto altro: chissà se è  un lavoro...
      • Sono nata nel sud, posso scegliere tra obbedire o emigrare
      • Avevo un lavoro, poi hanno abolito il tempo pieno a scuola
      • Rispondo a un annuncio di lavoro: sarò abbastanza carina? E abbastanza giovane?
      • Passo le ore ad una cassa, sorrido. Ma non era domenica?
      • Quanti asili si possono fare con i soldi del Ponte sullo stretto di Messina?
      • A 38 anni ho scelto mia figlia e mi sono reinventata un lavoro, che fatica farlo capire agli altri
      • Basta, non diteci che dobbiamo fare più figli, dopo la laurea, i corsi di specializzazione, la ricerca di un lavoro e l'impegno per portarlo avanti, quanto tempo ho ancora perchè non scada il mio orologio biologico?
      • Sono un dottore. Non sono un primario
      • Quando lavoro produco lavoro, potete spiegarlo  a economisti e governanti?
      • Ho inventato nuove professioni
      • Lavoro a casa, faccio le riunioni nei bar, mi muovo per inventarmi progetti e lavori, sono una libera professionista, posso dire che a volte mi sento un po' sola?
      • Ho conquistato le otto ore
      • Ho conquistato il tempo del matrimonio, della maternità, dell'allattamento e lo vedo togliere alle altre, a quelle che hanno contratti da ridere
      • Ho conquistato il diritto di sentirmi uguale nel lavoro,  restando differente
      • Felice il giorno in cui non dovrò conquistare niente di più, staranno meglio anche gli uomini. 


      venerdì 29 ottobre 2010

      a Milano, fuori dalle sale cinematografiche

      Stiamo girando, siamo in tour per presentare il nostro film, ma soprattutto per cercare aiuti e suggerimenti per proseguire in questa nostra avventura. L'idea di fondo è quella di iniziare a girare un pò l'Itallia e fare delle proiezioni in posti insoliti e inusuali per questo genere di iniziative. Così abbiamo  conosciuto Michela Muroni (la creatrice dell'evento)http://michelamuroni.blogspot.com/ ed è nata l'idea di presentare il film all'interno di una mostra evento tematica: ovvero quella delle mamme che si sono reinventate dopo la nascita del figlio.
      E il film parla anche di questo.
      sabato alle 20,00 
      da mostra mercato a sala di proiezione, il film scende per strada.

      martedì 19 ottobre 2010

      La parola passa a voi!

      Noi siamo qui. Il film sta camminando da solo, abbiamo spedito copie dvd del film, fatto due proiezioni (Bolzano e Milano), e ne stiamo progettando altre. Adesso chiediamo a tutti voi di inviarci i vostri suggerimenti-commenti-critiche, è quello che ci aspettiamo.
      Il mezzo lo consente: la scrittura forse disciplina il pensiero e organizza le parole. Non siamo al termine di una proiezione in cui il moderatore chiede: "ci sono domande?", e aleggia il fantasma del dibattito.

      La parola passa a voi.

      venerdì 15 ottobre 2010

      un film è come un bambino: quando nasce lo devi lasciare correre!




      Le stanze delle donne è un progetto in fieri, che inizia ora con questo film documentario che racconta il lavoro femminile a partire da un angolo molto ristretto e preciso: la stanza di lavoro.   
      L'ambizione e il sogno è quello di proseguire e raccontare di altre stanze e di altre donne, lavoratrici in altre città e regioni.
      La scelta di raccontare il lavoro delle donne a partire da luoghi di produzioni insoliti (non più uffici, scuole o fabbriche) ma luoghi riconosciuti come tipicamente femminili, come le stanze delle case, è volutamente centrale per raccontare come si sta trasformando il lavoro femminile. 
      Sono rarissimi i film che trattano del lavoro, sono ancora più rari quelli che rappresentano il lavoro femminile. Non rappresentare il lavoro femminile equivale a nascondere e rendere invisibile una realtà che esiste, togliere valore e identità a migliaia di donne. In una società che si nutre per lo più di immagini, celare questa realtà equivale a non riconoscerla e a toglierle di significato. Noi abbiamo cercato di mostrare e rappresentare le donne che lavorano, ma che hanno scelto di farlo in luoghi appartati come le stanze delle loro case.
      Le stanze delle donne  è un film documentario ai suoi primi passi. Ora vorremmo che corresse, che uscisse per strada, e con questo blog gli apriamo la porta di casa.